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MIELE
La prima cosa che ci colpisce quando osserviamo i vari tipi di miele è la gamma di colori, che può presentarsi da quasi incolore a nero, passando attraverso le molte sfumature del giallo, dell’ambra, del marrone. L’odore, l’aroma e il sapore cambiano molto. La natura, il territorio di bottinatura e le pratiche apistiche fanno sì che non ci sia una standardizzazione della composizione, dell’aspetto e delle caratteristiche organolettiche del miele: ogni miele è unico, non esistono due mieli identici!
I componenti principali del miele sono:
- zuccheri: costituiscono circa il 95% della parte secca. Il fruttosio e il glucosio sono gli zuccheri semplici più rappresentati
- acqua: la sua percentuale è determinante per la conservazione del miele, deve essere infatti al di sotto del 18% per evitare il rischio di fermentazione.
- acidi organici: determinano il pH del miele; essendo responsabili dell’acidità del miele, contribuiscono anche al suo caratteristico aroma
- sostanze minerali: sono più alte nella melata; l’elemento maggiormente rappresentato è il potassio. I minerali contenuti nel miele scaturiscono dal suolo da cui le piante traggono il loro nutrimento, le ritroviamo quindi nel nettare che le api bottinano
- aminoacidi e proteine: il miele contiene quasi tutti gli aminoacidi essenziali grazie alla contaminazione con il polline
POLLINE
Il polline è estremamente resistente: deve proteggere e trasportare gli elementi necessari al proseguimento della vita!
Rappresenta la fonte proteica per le api adulte ed è essenziale allo sviluppo delle larve. In media un alveare bottina dai 10 kg ai 26 kg di polline all’anno, viene depositato all’interno delle celle intorno alla covata.
Per la raccolta del polline, l’apicoltore si serve di trappole che colloca all’ingresso dell’alveare: l’ape che rientra carica di polline, passa attraverso una griglia con buchi di dimensione calcolata che consentono il passaggio dell’insetto ma non del polline che deborda dal suo corpo.
- acqua: il contenuto è in genere meno del 20%; al fine di evitare la proliferazione di muffe e batteri, il polline viene disidratato.
- sostanze azotate: proteine, enzimi, coenzimi, aminoacidi. In quasi tutti i pollini sono contenuti tutti gli aminoacidi essenziali per l’uomo.
- lipidi: grassi, acidi grassi, vitamine liposolubili, pigmenti, steroli e idrocarburi saturi.
- carboidrati: gli zuccheri semplici presenti provengono dall’impasto che le api fanno con il nettare o il miele per ricavare le corbiculette.
PROPOLI
La propoli deriva dalle sostanze resinose, gommose e balsamiche di alcune parti vegetali (gemme florali, apici vegetativi, corteccia) raccolte dalle api che, addizionate alle loro secrezioni salivari e cerose, danno vita a un materiale idoneo alla protezione dell’alveare.
Le api usano la propoli come materiale da costruzione (usato per sigillare l’alveare) e come antisettico (usato per rivestire i favi nuovi in modo che la regina possa deporre le uova in uno spazio pulito).
Questo prodotto è composto indicativamente dal 50% di resine vegetali, dal 30% di cera, dal 10% di olii essenziali, dal 5% di polline e dal 5% di altre componenti organiche.
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